sabato 27 novembre 2010

Candy Candy: Final Story, un nuovo finale di Kyoko Mizuki

Quanti di voi si ricordano della "Dolce Candy candido fiore” cantata da Cristina D’avena? Per molti rappresenta un caro ricordo d’infanzia, con un piccolo neo: un finale non del tutto soddisfacente. Ebbene "la signorina tutta lentigini" torna dopo anni con nuove storie ed un finale inedito. Difatti Kyoko Mizuki (aka Keiko Nagita) autrice originale della storia, dopo molti ripensamenti, si è finalmente decisa a riprendere le fila della trama, pubblicando, il primo novembre, un romanzo in due volumi intitolato Candy Candy: Final Story, che ci farà accomiatare definitivamente con l’orfanella della casa di Pony:Il primo volume riassume fatti già noti della storia: l’infanzia nella casa di Pony, la successiva adozione, l’incontro con Antony e Terence, ossia rinarra le vicende, della piccola orfanella Candice White, ambientate tra gli Stati Uniti e l'Inghilterra, dall'infanzia alla maturità, mantenendo sullo sfondo la Prima guerra mondiale .Ma nel secondo volume l'autrice va oltre, narra una storia del tutto nuova: le vicende di una Candy trentenne ormai adulta. Entrambi i volumi possono essere acquistati attraverso Amazon Japan a 1.680 yen a tomo:

Candy Candy il primo romanzo della Mizuki, è stato trasposto in uno shojo manga grazie ad una collaborazione della stessa scrittrice con la disegnatrice Yumiko Igarashi, cha dato vita dal 1975 ad una serie di 9 volumi editi da Kodansha, l’opera è stata insignita del primo Premio Kodansha nella categoria shoujo introdotta in concorso proprio nel 1977. Visto il grande successo, già nel 1976 fu prodotta una serie animata in 115 episodi dalla Toei Animation e successivamente 3 film: 2 del 1978 e uno del 1992.L'anime arriva in Italia per la prima volta nel 1980 su una rete locale del Lazio per poi essere replicata innumerevoli volte, anche su reti nazionali, negli anni 80 e 90, cambiando nome in Dolce Candy e sigla. L’ultima trasmissione risale al 1997 a causa di una controversia legale tra la scrittrice e la magaka per la paternità esclusiva del copy right, che ha lascito entrambe insoddisfatte nel 2001, poiché il giudice ha deciso che i diritti sull’immagine dovevano essere divisi al 50%. Ma le due donne invece di mettersi d’accordo continuano a farsi la guerra a discapito della promozione dell’opera e del merchandising. Non a caso la copertina dell’ultimo romanzo non reca alcuna illustrazione ma solo un’anonima foto di un roseto. Mentre il manga è stato portato i Italia da Fratelli Fabbri Editori nel 1982.

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